Sì, sì lo so manca ancora un po’ ma a me piace organizzare per tempo. Ho sempre molte idee e appena ne spunta una nuova la scrivo sul mio taccuino…Eh già, sono vintage 😅 🤣 …mi piace scrivere sui fogli di carta con la mia amata Bic…
Dicevo…tra un tuffo in piscina e uno al mare ho pensato a qualche semplice attività per i primi giorni…
Mi sono accorta, infatti, che quando chiedevo ai miei amati “pargoli” cosa avessero fatto durante l’estate, loro, puntualmente, si limitavano a dire che erano andati al mare, che avevano fatto i compiti (sì, certo per tre mesi tutti i giorni 😂), ma non si erano mai focalizzati su nulla in particolare…
Quest’anno, perciò, proporrò ai bimbi di raccontare (utilizzando la forma che preferiscono) alcuni momenti della loro estate. È tutto ammesso: disegni, fumetti, racconti (anche brevi 😉)…Insomma…libero spazio alla fantasia!
Eh sì, anche noi abbiamo giocato…L’ultima settimana di Summerexperience è stata dedicata ai giochi…Toys (story), che passione! Le attività che abbiamo affrontato sono state nello spirito di Dancexperience e Didattica a colori… Tanta passione, impegno e divertimento alla base delle nostre giornate…
L’inglese, come al solito, l’ha fatta da padrone attraverso schede didattiche (ma divertenti, of course!) con tanta enigmistica e un po’ di logica…una parte la troverete qui https://www.didatticaacolori.it/classe-seconda-en/.
E poi giochi per migliorare la motricità fine, la condivisione, la logica…insomma una settimana very funny!
Con Summerxperience ci rivedremo il prossimo anno, ma mi raccomando STAY TUNED per nuove attività, ovviamente… acolori!
Ma cosa è successo? ? Si è “rotto” il titolo? Ma no… Indovinate un po’ cosa ho preparato per i miei bimbi: un insieme di tessere- gioco per potersi esercitare (in maniera autonoma) a formare le parole. Si può giocare in coppia, in tre, in quattro…insomma…più si è e più ci si diverte…
“Vince” chi ne riesce a creare il maggior numero possibile. Ho preparato delle tessere singole che possono essere stampate e plastificate (per evitare che si rompano dopo 5 minuti!).
Se si fanno due copie è possibile utilizzarle come “domino”, quindi…libero sfogo alla fantasia! ? ? ?
Siamo arrivati alla descrizione degli animali… Sarei potuta partire da un cane o da un gatto, ma ho preferito optare per un pesce…Nemo! Certo è un po’ bizzarro come personaggio, ma in fondo…abbiamo provato con qualcosa di diverso e divertente… Il giorno prima abbiamo scritto uno schema guida (flessibile ed adattabile una volta diventati più esperti) da utilizzare per descrivere qualcuno “non umano”. Ho proposto Nemo perché è “diverso” (ma, poi, rispetto a chi?) dagli altri pesci, con cui i bambini potessero identificarsi, e con un papà iperprotettivo nei suoi confronti, con una storia un po’ difficile alle spalle. Insomma, ha tanti spunti su cui lavorare…
Prima di affrontare una descrizione autonoma da parte dei bambini, ho pensato di effettuare un lavoro condiviso in cui ognuno potesse comporre il proprio tassello del puzzle…Insieme abbiamo discusso su come descrivere con le parole questo pesce così apparentemente fragile ma alla fine così forte e determinato. Ovviamente abbiamo bandito gli aggettivi buono, bello, bravo…ci siamo sforzati di utilizzare qualità diverse… Qui sotto trovate il lavoro svolto tutti insieme…
Cosa hanno in comune Harry Potter e Pippi Calzelunghe? Beh, decisamente nulla… o quasi… Beh, forse una cosa ce l’hanno…Sono entrambi personaggi di fantasia e poi… li abbiamo “usati” per creare i nostri testi descrittivi.
Ma facciamo un passo indietro… Dovevamo affrontare il testo descrittivo. Siamo partiti da uno schema che troverete qui.
Abbiamo iniziato descrivendo a voce una persona a noi vicina (i bimbi hanno scelto una maestra). Poi abbiamo fatto un sorteggio ed ogni bimbo ha descritto, stavolta sul quaderno, un proprio compagno. Siamo passati alla mamma, ad un familiare…
Ma poi…Ci è venuta un’idea…Quale modo migliore, per ampliare il lessico, se non quello di leggere altre descrizioni di personaggi conosciuti?
Abbiamo anche approfittato per esercitarci sulla comprensione…Qui il testo di Pippi Calzelunghe e qui quello di Harry Potter.
“Learning by doing”…quale migliore occasione se non quella di creare uno strumento versatile e creativo che abbia anche una valenza didattica? E così, anche noi, ci siamo avvicinati al Lapbook. A dire il vero, i bambini conoscevano già uno strumento di questo tipo: uno dei loro due libri d’inglese (anche se decisamente più strutturato) si presenta in questo modo.
Trovo che coinvolgere i bambini nel processo di apprendimento, attraverso attività di manipolazione, li aiuti a organizzare il pensiero e consolidare gli argomenti appresi.
Per realizzare la parte esterna del lapbook, è sufficiente procurarsi un cartoncino Fabriano F4 e piegarlo come un biglietto d’auguri (questa è stata proprio la definizione che hanno dato i bambini). Avere a disposizione: colori, forbici, colla e tanta, tanta…fantasia!
Poi si consegna il foglio A4 con la parte a “fisarmonica” e con quella “a fiore” (che trovate qui).
All’interno della “fisarmonica” i bambini hanno scritto i tre significati del verbo avere, accompagnandoli con un disegno. Anche qui, ognuno di loro, ha potuto disegnare e scrivere quello che preferivano ma sempre, ovviamente, legato al lavoro che stavano facendo.
Il “fiore”, invece, è stato completato in modo da far ricordare ai bimbi tutti quei casi in cui l‘h non va scritta.
La parte più divertente è stata “personalizzare” il lapbook con i disegni che preferivano.
Un aspetto importante dei lapbook è anche il fatto che oltre ad essere uno strumento personalizzato e personalizzabile, è anche uno strumento altamente inclusivo. Chiunque potrà apportare le modifiche e i miglioramenti che ne permetteranno una facile (e frequente) consultazione. Ogni bimbo avrà sempre a disposizione nello zaino o nel quaderno questo strumento che potrà aprire, osservare, leggere… ogni volta che vorrà.
Alla fine è toccato anche a noi…affrontare il temibile verbo avere… Ho realizzato un video per i bambini e insieme lo abbiamo guardato e… commentato! Lo trovate qui https://youtu.be/_EOjj2jslg4
Abbiamo fatto delle “prove” e poi abbiamo disegnato i vari significati del verbo “avere”…
Ci siamo esercitati con alcune attività e con una semplice filastrocca. Se volete c’è anche altro materiale nella sezione “Italiano classe seconda“.
Ovviamente il nostro “caro amico” verbo avere, rimarrà con noi per molto tempo ancora!
Come “festeggiare” il ritorno in presenza se non con una bella “Caccia al tesoro”? Avete mai sentito parlare della “Easter egg hunt”?
Ieri in DAD, per risvegliare i bambini dal torpore dello schermo, ho accennato ad una sorpresa…
C’è chi voleva sapere cosa fosse e chi, giustamente, ha detto che essendo una sorpresa non avrei potuto (e dovuto) svelare nulla…Sta di fatto che stamattina, appena mi hanno visto, mi hanno tempestato di domande…
Dopo aver, sapientemente, nascosto i biglietti in posti strategici, la mia collega ha diviso la classe in due squadre…E poi…VIA! Alla ricerca delle uova nascoste…Ovviamente in tutta sicurezza!
Tra indovinelli e ricerche i bambini si sono divertiti tantissimo.
Dopo aver capito cosa siano gli aggettivi qualificativi, ho pensato che i bambini fossero pronti ad affrontare…il “temuto” mondo dei verbi…
Per far comprendere cosa siano i verbi, abbiamo deciso di avventurarci nel fantastico mondo dei mimi. A turno ogni bambino ha “mimato”, appunto, un’azione, senza poter, ovviamente, parlare…I bambini si sono divertiti tantissimo…
Questo gioco “fisico” ha permesso di identificare il verbo come un’azione. Successivamente abbiamo disegnato alcune “attività” a loro più vicine: scrivere, correre, colorare, disegnare…Siamo partiti, sempre, dai verbi in prima persona: “IO SCRIVO, IO MANGIO, IO BEVO, NOI LEGGIAMO, NOI CORRIAMO”… Fortunatamente questo aspetto ludico, accompagnato ad attività di rinforzo, ha permesso ai bimbi di identificare il verbo- azione.
Qui, una parte, delle attività che i bimbi hanno svolto a scuola.
Abbiamo deciso di introdurre gli aggettivi qualificativi… Quale modo migliore di trasformarci in un “Indovina chi?” umano?
Un gioco che ha divertito molto i bambini e anche le maestre. A turno un bambino (o una bambina) è uscito fuori dall’aula mentre all’interno i compagni sceglievano chi avrebbero dovuto indovinare; una volta rientrato, gli altri hanno fatto delle domande per scoprire il misterioso amico (o amica). (Libero spazio alla fantasia, l’unico vincolo è stato quello di scegliere gli aspetti positivi degli altri).
Le risposte sono state scritte alla lavagna, sottolineando di volta in volta gli aggettivi…Capelli marroni, occhi verdi, è simpatica, è alta, è divertente…
In seguito abbiamo poi verbalizzato (e disegnato) sul quaderno le caratteristiche/ qualità (aggettivi qualificativi).
I bambini hanno poi cercato gli aggettivi qualificativi in un testo che è stato rappresentato graficamente.