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The colour monster goes to school

Manca davvero poco all’inizio della scuola e ho pensato che forse l’idea migliore sarebbe affrontare questo momento così “traumatico” attraverso lo storytelling.

Ovviamente è la mia passione sia in inglese che in italiano.

Ho scelto il libro “The colour monster goes to school” della bravissima Anna Llenas.

Dopo una prima lettura in classe in cerchio (finalmente si respira un po’ di normalità rispetto agli ultimi due anni…) proporrò ai bambini di colorare le immagini della storia e di riordinarle in sequenza.

Scriverò le didascalie alla lavagna (spero LIM, ancora non lo so) ed ognuno le abbinerà alla parte corretta. Nel file che troverete ci sono anche le frasi già scritte, utili soprattutto per i bambini più in difficoltà.

Dopo questo lavoro ogni bambino potrà colorare, ritagliare e ricomporre il proprio puzzle (che ovviamente prima plastificheremo con la nostra mitica “amica” plastificatrice).

Ho pensato anche di dare ad ogni bambino l’immagine del “monster” da colorare a piacere (in base alle sensazioni e alle emozioni legate al primo giorno di scuola) e incollarle poi in classe su un cartellone.

Nella parte storytelling troverete tutto il materiale.

Mi raccomando, seguiteci così vedrete anche altre attività che proporremo e ovviamente posterò qui tutto quello che effettivamente faremo il primo giorno di scuola.

Stay tuned!

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Insegnare= missione? Ma anche no!

Spesso sento dire che insegnare sia una missione…Io credo proprio di no! Se si cade in questa retorica, alla fine l’insegnamento risulta essere un qualcosa per cui “si viene mandati” a fare un compito e dove sia sufficiente la passione e l’impegno. Come se bastasse la buona volontà per “fare scuola”.

Penso che prima di tutto l’insegnamento sia una professione (bellissima, ovviamente) ma che richiede competenza in primis ma che non si può basare esclusivamente su questa. Essere preparati non significa automaticamente essere un buon docente. Anzi…

Anni fa l’aspetto più importante era quello di trasmettere informazioni…un tipo di scuola obsoleta che, al giorno d’oggi, non ha motivo di esistere… Se si ha necessità di sapere qualcosa è facile e veloce: è sufficiente ricercarla in qualsiasi motore di ricerca…

Poliedricità. Ecco, forse è questa la parola che, a mio avviso, può rappresentare bene la figura dell’insegnante. Un buon docente dovrebbe essere, oltre che preparato nella propria materia, in grado di accendere nei propri alunni la curiosità del sapere, di conoscere cose nuove, di coltivare quello spirito critico che magari possa permettere, in futuro, di “contestare”, con intelligenza e rispetto, anche chi ha idee diverse dalle proprie.

Ovviamente un altro aspetto importante, che è alla base di tutto, è l’empatia e ricordarsi che ogni alunno è diverso dall’altro con caratteristiche e peculiarità specifiche; si dovrebbe cercare di permettere ad ognuno di emergere secondo la propria potenzialità e la propria originalità. Un compito difficile ma sempre entusiasmante.

Che ne pensate?

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Si torna a scuola!

Sì, sì lo so manca ancora un po’ ma a me piace organizzare per tempo. Ho sempre molte idee e appena ne spunta una nuova la scrivo sul mio taccuino…Eh già, sono vintage 😅 🤣 …mi piace scrivere sui fogli di carta con la mia amata Bic…

Dicevo…tra un tuffo in piscina e uno al mare ho pensato a qualche semplice attività per i primi giorni…

Mi sono accorta, infatti, che quando chiedevo ai miei amati “pargoli” cosa avessero fatto durante l’estate, loro, puntualmente, si limitavano a dire che erano andati al mare, che avevano fatto i compiti (sì, certo per tre mesi tutti i giorni 😂), ma non si erano mai focalizzati su nulla in particolare…

Quest’anno, perciò, proporrò ai bimbi di raccontare (utilizzando la forma che preferiscono) alcuni momenti della loro estate. È tutto ammesso: disegni, fumetti, racconti (anche brevi 😉)…Insomma…libero spazio alla fantasia!

Qui sotto potete scaricare l’attività.

A presto!