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Festa delle donne

Ho chiesto ai bambini quali fossero, secondo loro, le attività adatte ad una donna e ad un uomo…

Questo è ciò che è emerso durante il nostro brainstorming

Abbiamo discusso se, effettivamente, tutte queste attività e giochi fossero nello specifico solo per i maschi o solo per le femmine…I bambini sono stati eccezionali…“Non ci sono giochi o cose da maschi o da femmine, ognuno può fare quello che preferisce”.

I bambini hanno letto, prima in autonomia e poi collettivamente, il testo sull’origine della festa della donna e del perché viene celebrata questa data. Ovviamente abbiamo spiegato anche il perché della scelta del fiore della mimosa come simbolo di questa ricorrenza.

Abbiamo parlato anche di alcune donne che hanno fatto qualcosa di straordinario durante le loro vite, qualcosa che per la società e per gli altri era visto come “non adatto ad una donna”.

Ho letto loro alcune storie di donne “diverse” e lontane dagli stereotipi del loro tempo, prese dal libro “Storie della buonanotte per bambine ribelli”. C’è stata una discussione molto interessante su quanto sia cambiata la percezione della donna durante gli anni…

Qui sotto il testo che abbiamo letto in classe.

https://www.didatticaacolori.it/wp-content/uploads/2021/03/Festa-della-DONNA-2.pdf

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Aggettivi qualificativi (parte 1)

Abbiamo deciso di introdurre gli aggettivi qualificativi…
Quale modo migliore di trasformarci in un “Indovina chi?” umano? 

Un gioco che ha divertito molto i bambini e anche le maestre. A turno un bambino (o una bambina) è uscito fuori dall’aula mentre all’interno i compagni sceglievano chi avrebbero dovuto indovinare; una volta rientrato, gli altri hanno fatto delle domande per scoprire il misterioso amico (o amica). (Libero spazio alla fantasia, l’unico vincolo è stato quello di scegliere gli aspetti positivi degli altri).

Le risposte sono state scritte alla lavagna, sottolineando di volta in volta gli aggettivi…Capelli marroni, occhi verdi, è simpatica, è alta, è divertente

In seguito abbiamo poi verbalizzato (e disegnato) sul quaderno le caratteristiche/ qualità (aggettivi qualificativi).

I bambini hanno poi cercato gli aggettivi qualificativi in un testo che è stato rappresentato graficamente.

Qui troverete la prima parte del lavoro svolto in classe. https://www.didatticaacolori.it/wp-content/uploads/2021/02/Aggetttivi-qualificativi1.pdf

Qui invece il pdf della storia con gli aggettivi qualificativi (lettura e comprensione). https://www.didatticaacolori.it/wp-content/uploads/2021/02/LETTURA-E-COMPRENSIONE-agg-qual-1.pdf

A breve anche il resto con altre attività.

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Lettura e comprensione

“Orlando curioso e il mistero dei calzini spaiati”

Per i bambini di seconda la lettura e la comprensione dei testi è davvero importante; per poterla realizzare nel modo corretto è necessario procedere a piccoli passi.

I testi, almeno all’inizio, dovrebbero essere semplici, espliciti ed anche accattivanti. 

Ieri ho proposto ai bambini la lettura autonoma di un testo (l’adattamento del libro “Orlando curioso e il mistero dei calzini spaiati”). 

In seguito, i bambini hanno potuto scegliere le risposte alle domande di comprensione (hanno colorato la risposta corretta tra le tre proposte). 

Successivamente hanno disegnato la parte che, secondo loro, era la più bella. Al termine dell’attività ho letto, per intero, il libro “Orlando curioso” da cui ho estrapolato il testo che i bimbi hanno letto e che troverete qui https://www.didatticaacolori.it/wp-content/uploads/2021/02/Orlando-curioso-3.pdf e qui https://www.didatticaacolori.it/wp-content/uploads/2021/02/ORLANDO-CURIOSO-1.pdf

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Ascolto e comprensione

“Non ti buttare Larry”

Oggi abbiamo letto il libro “Non ti buttare Larry” (in realtà avevamo ascoltato la storia già ieri). Abbiamo discusso su chi fossero i lemming: topolini, marziani, esseri strani…Ma poi, strani, rispetto a cosa? 

Questi lemming sono tutti uguali, fanno le stesse cose, pensano le stesse cose, si somigliano tutti…

Uno di loro, però, è diverso (sì, ma rispetto a chi? Anche gli altri suoi amici sono ”diversi” rispetto a lui…). 

Un giorno, però, succede qualcosa di veramente strano e pericoloso che farà riflettere tutti i lemming sul loro modo di ragionare “tutto uguale”…

Alla fine anche i bimbi hanno capito che è più bello “essere Larry” e utilizzare la propria testa, perché in fondo…siamo tutti diversi e tutti speciali (e i colori non sono bellissimi perché hanno tante sfumature, mai uguali tra di loro?).

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Perché si chiamano “Giorni della merla”?

Gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) sono chiamati giorni della merla, i più freddi dell’anno. Una delle leggende più note, con diverse varianti regionali a seconda delle regioni, racconta che l’unica merla rimasta, a causa del freddo, aveva le piume bianche e soffici. A causa del gelo rischiava, però, di morire, così si riparò sul comignolo di una casa dove, oltre al calore, trovò anche la fuliggine che la fece diventare nera.

La leggenda racconta che, poiché era l’unica merla rimasta, da allora tutti i merli sono neri.

Curiosità: da decenni durante i giorni della merla le temperature non sono eccessivamente rigide.