Spesso sento dire che insegnare sia una missione…Io credo proprio di no! Se si cade in questa retorica, alla fine l’insegnamento risulta essere un qualcosa per cui “si viene mandati” a fare un compito e dove sia sufficiente la passione e l’impegno. Come se bastasse la buona volontà per “fare scuola”.
Penso che prima di tutto l’insegnamento sia una professione (bellissima, ovviamente) ma che richiede competenza in primis ma che non si può basare esclusivamente su questa. Essere preparati non significa automaticamente essere un buon docente. Anzi…
Anni fa l’aspetto più importante era quello di trasmettere informazioni…un tipo di scuola obsoleta che, al giorno d’oggi, non ha motivo di esistere… Se si ha necessità di sapere qualcosa è facile e veloce: è sufficiente ricercarla in qualsiasi motore di ricerca…
Poliedricità. Ecco, forse è questa la parola che, a mio avviso, può rappresentare bene la figura dell’insegnante. Un buon docente dovrebbe essere, oltre che preparato nella propria materia, in grado di accendere nei propri alunni la curiosità del sapere, di conoscere cose nuove, di coltivare quello spirito critico che magari possa permettere, in futuro, di “contestare”, con intelligenza e rispetto, anche chi ha idee diverse dalle proprie.
Ovviamente un altro aspetto importante, che è alla base di tutto, è l’empatia e ricordarsi che ogni alunno è diverso dall’altro con caratteristiche e peculiarità specifiche; si dovrebbe cercare di permettere ad ognuno di emergere secondo la propria potenzialità e la propria originalità. Un compito difficile ma sempre entusiasmante.
Che ne pensate?